In questi giorni ci sono stati consegnati i
nuovi locali per il Servizio che si occupa delle persone con HIV e AIDS, il
CATV (Centro de Aconselhamento e Testagem Voluntario, cioè Centro per il
Counselling e l’esecuzione dei Test Volontari per l’HIV-AIDS).
Finora il CATV era ospitato in un container
fornito nel 2008 dall’Unicef, già completamete attrezzato. Ormai segue oltre
500 pazienti e i locali in cui è suddiviso, due ambulatori, 1 laboratorio e un
gabinetto, erano sempre stati troppo piccoli. Ultimamente peró il pavimento di
legno, marcendo, in più punti ha ceduto e, malgrado le assi e i compensati appoggiati
qua e là come toppe, la 50enne capo-sala Felismina Maria, l’infermiera Basilia e
il laboratorista Altino, che ne costituiscono lo staff, rischiavano
continuamente di sprofondare; si temeva anche la possibile comparsa di qualche pericolosa vipera e altri sgraditi ospiti.
Il container del vecchio CATV
L'interno del vecchio CATV col pavimento marcito
Anch’io, come rappresentante del Cuamm e
facente parte della Direzione, ho partecipato a questa visita: da un punto di
vista “europeo” la nuova sistemazione ha molte pecche, visto anche quanto è
venuta a costare, ma Felismina aveva un sorriso radioso: 4 locali ampi,
luminosi, con illuminazione e prese elettriche; anche i due condizionatori installati
nel container Unicef sono già stati montati in altrettanti locali della nuova
sede, locali che comunque sono tra loro ampiamente comunicanti perché sotto il
tetto inclinato di lamiere ondulate non c’è un controsoffitto; le pareti
divisorie interne sono di semplice cartongesso sottile e le aperture che
permettono di passare da un locale all’altro sono prive di porte (sarebbero
costate troppo e comunque l’intelaiatura portante del cartongesso non le
avrebbe rette) e verranno chiuse da tende; ho suggerito che, per la privacy,
venga installata anche una radio che trasmetta in continuazione musiche
angolane come sottofondo sonoro, così che le conversazioni con i vari pazienti non
possano essere udite dagli altri in attesa o presenti negli altri locali. In
futuro bisognerebbe intonacare le pareti esterne e potrà essere aggiunta una
tettoia esterna che faccia da sala d’attesa accessoria ma soldi non ce ne sono
piú.
Nuovo CATV - Felismina Maria e una sua paziente con figlio in uno dei 2 locali per i colloqui e la consegna dei farmaci
Insomma si poteva fare meglio ma evidentemente
qui non se ne rendono conto e comunque, dall’espressione di Felismina, è già mooolto
meglio di prima. Basta accontentarsi.
Cari saluti a tutti.
Marco