giovedì 8 giugno 2017

Far felice Felismina Maria

In questi giorni ci sono stati consegnati i nuovi locali per il Servizio che si occupa delle persone con HIV e AIDS, il CATV (Centro de Aconselhamento e Testagem Voluntario, cioè Centro per il Counselling e l’esecuzione dei Test Volontari per l’HIV-AIDS).
Finora il CATV era ospitato in un container fornito nel 2008 dall’Unicef, già completamete attrezzato. Ormai segue oltre 500 pazienti e i locali in cui è suddiviso, due ambulatori, 1 laboratorio e un gabinetto, erano sempre stati troppo piccoli. Ultimamente peró il pavimento di legno, marcendo, in più punti ha ceduto e, malgrado le assi e i compensati appoggiati qua e là come toppe, la 50enne capo-sala Felismina Maria, l’infermiera Basilia e il laboratorista Altino, che ne costituiscono lo staff, rischiavano continuamente di sprofondare; si temeva anche la possibile comparsa di qualche pericolosa vipera e altri sgraditi ospiti.

 Il container del vecchio CATV

 L'interno del vecchio CATV col pavimento marcito

 Visto anche che Felismina è davvero in gamba e che fa il suo lavoro con grande impegno e dedizione, al di là del semplice dovere di lavoro, abbiamo voluto riconoscere il valore di questa minuscola unità mettendogli a disposizione dei nuovi locali. Il Cuamm ha trovato, tra le pieghe dei bilanci dei vari progetti in corso, i soldi necessari (un po’ troppi, visti i costi dei materiali in Angola e che comunque non potevano essere usati per farmaci o altre spese più urgenti), l’Ospedale ha individuato l’impresa che avrebbe realizzato i lavori e i locali inutilizzati che potevano essere ristrutturati e voilà, dopo un paio di settimane, venerdì scorso Felismina, accompagnata dai membri della Direzione dell’Ospedale e dall’imprenditore che ha eseguito i lavori, ha potuto visitare i locali dove dovrà trasferire tutti i suoi arredi e attrezzature.

Anch’io, come rappresentante del Cuamm e facente parte della Direzione, ho partecipato a questa visita: da un punto di vista “europeo” la nuova sistemazione ha molte pecche, visto anche quanto è venuta a costare, ma Felismina aveva un sorriso radioso: 4 locali ampi, luminosi, con illuminazione e prese elettriche; anche i due condizionatori installati nel container Unicef sono già stati montati in altrettanti locali della nuova sede, locali che comunque sono tra loro ampiamente comunicanti perché sotto il tetto inclinato di lamiere ondulate non c’è un controsoffitto; le pareti divisorie interne sono di semplice cartongesso sottile e le aperture che permettono di passare da un locale all’altro sono prive di porte (sarebbero costate troppo e comunque l’intelaiatura portante del cartongesso non le avrebbe rette) e verranno chiuse da tende; ho suggerito che, per la privacy, venga installata anche una radio che trasmetta in continuazione musiche angolane come sottofondo sonoro, così che le conversazioni con i vari pazienti non possano essere udite dagli altri in attesa o presenti negli altri locali. In futuro bisognerebbe intonacare le pareti esterne e potrà essere aggiunta una tettoia esterna che faccia da sala d’attesa accessoria ma soldi non ce ne sono piú.

.Il nuovo CATV









Nuovo CATV  - Felismina Maria e una sua paziente con figlio in uno dei 2 locali per i colloqui e la consegna dei farmaci



Insomma si poteva fare meglio ma evidentemente qui non se ne rendono conto e comunque, dall’espressione di Felismina, è già mooolto meglio di prima. Basta accontentarsi.
Cari saluti a tutti.

Marco