venerdì 8 settembre 2017

Un periodo difficile (piú del solito)

Carissimi,
é da un po’ che non scrivo niente di nuovo e invece ce ne sarebbero di cose da raccontare! Niente di avventuroso, naturalmente, ma comunque interessante.
Da mesi il Governo, pur pagando regolarmente il personale qualificato dell’Ospedale (direttori, medici e infermieri, alcuni operai e autisti) non invia piú il suo contributo mensile né farmaci e altri prodotti sanitari monouso (siringhe, guanti ecc.).
Ma ora anche il contributo del Cuamm si é molto ridotto: il progetto sull’intera Provincia finanziato dall’UE (contro la denutrizione infantile) e quello sostenuto dal Fondo Sovrano dell’Angola (per la salute materna e infantile) si sono conclusi. Le due cooperanti che li seguivano sono giá tornate a casa. Il pediatra e la ginecologa, il cui costo veniva pagato dai due programmi, restano ma a carico dell’unico progetto rimasto (“Prima le Mamme e i Bambini: nutriamoli”, finanziato da un gruppo di Fondazioni Bancarie italiane; anche la mia presenza qui era e resta a carico di questo “progetto Fondazioni”) e delle donazioni di gruppi d’appoggio e privati al Cuamm. Quindi niente piú farmaci in quantitá adeguate né attrezzature in sostituzione di quelle che si rompono né aiuto all’Ospedale per comprare il combustibile per generatori elettrici e ambulanza ecc. ecc. Vengono sospesi anche i “mama kit” (un bacile, una barra di sapone, un asciugamano e delle mutandine porta-assorbente per il neonato, una pezza di tessuto per legarsi il piccolo sulla schiena) che finora venivano dati ad ogni neonato per incoraggiare i parti in Ospedale (e avevano funzionato, con i parti raddoppiati in 2 anni!) e le visite di supervisione alle 31 unitá periferiche governative e al Centro di Salute della Chiesa Luterana. Molto ridotti i contributi per dar da mangiare ai ricoverati in Pediatria e Tisiologia: la maggior parte dei ricoverati anche di questi due reparti gli alimenti dovranno portarseli da casa, come é da sempre per gli altri reparti.
Piccoli fondi della Conferenza Episcopale Italiana e della Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli sono stati preziosi per mantenere l’attivitá della Casa de Espera (Casa di Attesa, dove le donne gravide che abitano a decine di Km dall’Ospedale vengono a vivere nelle ultime settimane prima del parto, senza intasare il Reparto Maternitá) con le sue due coordinatrici (una levatrice tradizionale e un’unfermiera disoccupata) e i costosi “kit alimentari” (un sacchetto con riso, farina di mais, fagioli, olio di semi ecc.) che vengono dati a ogni gravida all’ingresso nella Casa.
I due progetti conclusi erano molto importanti perché, oltre ad assicurare due medici all’ospedale (e due cooperanti al territorio), assicuravano l’arrivo di farmaci, reagenti di laboratorio, altri dispositivi sanitari di consumo, combustibile, nuovo equipaggiamento sanitario per pediatria, maternitá e sale operatorie.
E cosí per alcune settimane gli infermieri sono stati costretti a lavare e riusare i guanti non sterili di lattice, necessari per proteggersi dalle infezioni qunado si medicano o visitano i pazienti; i pazienti che devono fare iniezioni ricevevano in dotazione una singola siringa monouso, di plastica, che doveva poi essere usata nei giorni successivi, senza risterilizzarla né disinfettarla (tanto il paziente era sempre lo stesso, no?). Poi finalmente sono arrivati un po’ di farmaci e altri prodotti di consumo ordinati dal Cuamm in Olanda all’inizio di Apile e (ancor meno) inviati dal Governo, e questo ha alleviato le nostre difficoltá; ora con i soldi donatici da amici e parenti compreremo quel che ancora manca e per un paio di mesi dovremmo essere piú tranquilli, poi speriamo nella Provvidenza e nel fatto che il Cuamm ha presentato varie proposte di progetti a varie istituzioni e speriamo che almeno per alcuni di loro ci sia una risposta favorevole.
Finché da Governo e progetti Cuamm sono arrivati farmaci in quantitá adeguate, i farmaci venivano prescritti da infermieri o medici e poi i pazienti li andavano a ritirare nella Farmacia per Esterni dell’Ospedale senza aggravio del ticket pagato. Ora che i farmaci sono cosí pochi ovviamente non possono piú essere ritirati qui ma i pazienti devono andarseli a cercare nelle farmacie private che prosperano nei centri piccoli e grandi, pagandoli profumatamente. Questo succede da molto negli Ospedali Governativi “puri” ma qui a Chiulo finora eravamo riusciti ad evitarlo sia per i pazienti ambulatoriali che per quelli ricoverati. Nei centri governativi da anni il paziente viene visitato ma, prima di essere ricoverato, deve procurarsi tutto il necessario per le sue cure: cerotti, garze, siringhe e aghi, guanti sterili e non sterili, fili da sutura, catetere, medicinali vari, a seconda della propria malattia. Qui a Chiulo finora non si é arrivati cosí in basso ma é una lotta quotidiana e medici e infermieri segnalano continuamente le carenze man mano che si manifestano e si lamentano ma inutilmente: senza soldi che arrivino dal Governo o altra fonte non si puó procedere a nessun acquisto in quantitá adeguate, “ospedaliere”.
L’Ospedale ha un suo Consiglio di Amministrazione, presieduto dal Vescovo e di cui fa parte anche il Cuamm, che dovrebbe decidere quali sviluppi deve avere nei prossimi anni l’Ospedale e trovare le risorse necessarie per conseguire gli obiettivi decisi, e un Comitato di Gestione, formato dai Direttori dell’Ospedale (D. Generale, Amministrativo, del Personale e alcuni consulenti interni tra i quali sono anche io come rappresentante del Cuamm) che dovrebbe mettere in atto le attivitá necessarie per raggiungere quegli obiettivi usando risorse messe a disposizione dal CdA. Ma il Vescovo ha altre prioritá, avendo una Diocesi povera e dovendo aiutare i preti e le suore a sopravvivere, contemporaneamente riparando per quanto possibile Chiese, case parrocchiali,  conventi e scuole. Il Governo resta il partner piú importante dell’Ospedale, fornendo i salari al personale qualificato, ma a causa della crisi del prezzo del petrolio non riesce a fare di piú. Il Cuamm cerca piccoli fondi e presenta grossi progetti a Enti italiani e internazionali e deve attenderne le decisioni.
E cosí anche noi del Comitato di Gestione abbiamo cominciato a cercare risorse: la Direttora Generale ha telefonato al Vice-Ministro della Salute, che lavorava nella nostra Regione e col quale ci conoscevamo bene (proprio una brava persona, oltre che un bravo medico) per chiedergli di farci in qualche modo avere un chirurgo o un ginecologo, da affiancare a quello che il Cuamm continuerá a garantire. Sempre la Direttora ha chiesto al Vescovo si fare pressione sul Governatore regionale perché ci regali un nuovo grande generatore e/o un veicolo, per sostituire quelli attuali, vecchi e con frequenti avaríe che necessitano di lunghe e costose riparazioni.
Io ho chiesto un chirurgo o un ginecologo sia a una ONG olandese che negli anni ’90 aveva mandato qui 2 medici, sia a una ONG protestante americana che invia medici e chirurghi in vari sopedali protestanti nel Mondo (ma qui siamo cattolici! Mbé ma sempre “uomini di Buona Volontá”, no?). Ho anche scritto ai Pratesi della Florida per vedere se riescono a fare raccolte fondi a nostro favore.
Per ora tutte queste richieste, mie e della Direttora, sono rimaste senza risposta.
Infine 2 altri membri del Comitato di Gestione, i signori Gildo e Jorge, hanno presentato un progetto all’Ambasciata del Giappone per riaprire la nostra storica Scuola Infermiere. Questo aiuterebbe l’Ospedale perché le allieve, frequentando i reparti, darebbero un importante aiuto concreto allo scarso personale dell’Ospedale. Nei giorni scorsi un funzionario dell’Ambasciata é venuto a verificare che fine avessero fatto i fondi che ci avevano donato nel 2014 per costruire il Pronto Soccorso; é rimasto molto soddisfatto di vedere che il PS c’é, rispetta  il progetto concordato e funziona perfettamente; lui sta facendo il giro dei progetti finanziati dal Giappone e finora ha trovato realizzazioni che non funzionano o uso dei loro finanziamenti per cotruire tutt’altro rispetto al progetto concordato ... insomma era molto soddisfatto di Chiulo: “pacta sunt servanda”!  Gli abbiamo ricordato la proposta di riapertura della Scuola Infermiere ma in alternativa, se all’Ambasciata non piacesse una cosa del genere, gli abbiamo proposto di comprarci un nuovo generatore grande o un parco fotovoltaico, che darebbe energia all’Ospedale senza dover pagare il combustibile per il generatore.
Vedremo se qualcuno di questi tentativi avrá successo ma il nostro problema principale é la mancanza di farmaci e altri consumabili: la nostra Medicina, quella “occidentale”, che si studia nelle Universitá, si puó fare sotto un albero, possono pensarci gli infermieri con pochi medici a supporto, di notte si possono usare torce elettriche e lampade a petrolio ma senza farmaci e gli altri consumabili siamo paralizzati.
L’unico farmaco che puó essere prodotto qui é il sangue per le trasfusioni ma anche per quello ci sono rimaste solo poche sacche dove metterlo ... anche le sacche, che dovrebbero essere fornite dall’apposito programma ministeriale, non arrivano da mesi. E allora noi del Cuamm ci stiamo dando da fare per farcene regalare in Italia e farcene portare 10-20-50 alla volta dai vari medici, parenti e amici che vengono a trovarci. Contemporaneamente ne stiamo cercando a Luanda, la capitale dell’Angola, per evitare questa importazione informale, che sa un po’ di contrabbando, anche se a fin di bene.
Insomma, malgrado tutti i trucchi e gli escamotage che riusciamo a inventarci, qui, se non cambia sul serio qualcosa, siamo messi proprio male.
Ieri ho dovuto fare una visita di supervisione ad alcuni centri periferici dove abbiamo potuto costruire delle Case de Espera (case di attesa) per le donne gravide, iniziativa che ha avuto molto successo come ho avuto giá modo di scrivere: aggiungo qui sotto alcune foto della foratura di una gomma, imprevisto frequente e per fortuna che abbiamo un autista che pensa a tirarci fuori dai guai (con l’aiuto degli altri).
Cari saluti a tutti.

Marco

Fermi lungo la pista per una foratura con l'équipe della supervisione 


Le due ruote di scorta sono sul portabagagli del tetto. Oggi ne é servita una sola.


L'autista al lavoro, sotto lo sguardo interessato della Diretora Municipal della Formazione Continua



3 commenti:

  1. Carissimi Bianca e Marco,
    riprovo: sembra che da questo supporto riesca a lasciare un commento. Che situazione! Soltanto chi l'ha vissuta riesce a comprenderla fino in fondo. Siete veramente da ammirare e vi auguriamo di riuscire a portare un po' di conforto alla popolazione che si rivolge al "vostro" ospedale. Martedì scorso abbiamo fatto la prima riunione con Susanna e gli insegnanti per procedere con il progetto delle scuole: speriamo che anche quest'anno abbia successo e sopratutto ci impegneremo di più per vedere se è possible raccogliere fondi, vista l'emergenza che state vivendo.
    Ci fa sempre molto piacere leggervi: al di là delle notizie che ci date e che naturalmente non ci rallegrano, ci sembra di esservi più vicini e almeno di potervi confortare con il nostro affetto!
    Speriamo che stiate bene in salute, soprattutto Bianca si è rimessa bene? Un abbraccio grande e a presto Lucy e Francesco

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  2. Cari Marco Bianca e tutti da quelle parti,
    io sto aspettando le pezze per poter"ritirare"l'ultimo finanziamento del quale vedo Marco sei a conoscenza e l8di ottobre faremo una presentazione durante la festa della comunità della Speeanza dove tu Marco sei ben conosciuto cosi come il cuamm. Per tale occasione dovrebbero venire Beatrice e suo marito. Quante cose si potrebbero fare...ricordati anche di qui pochi euro rimasti in conto se potessero servire. Buon lavoro e state in gamba ciao
    G

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