Oltre a tutti i guai che abbiamo avuto finora
ci si doveva anche aggiungere l’improvvisa partenza di Giorgio, l’anziano ed
espertissimo chirurgo-ginecologo, richiamato in Italia per gravi motivi di
famiglia!
E cosí, visto che i medici italiani sono tutti
specialisti e non sanno seguire casi di specialitá diverse dalla loro, mi sono
rimesso al lavoro in ostetricia, dove pare che io sia l’unico con qualche
conoscenza, peraltro maturata oltre 30 anni fa in Uganda.
E cosí di nuovo in sala parto: una
applicazione di ventosa per un feto che tardava troppo a nascere perché la
madre aveva esaurito le forze. E poi parti podalici e gemellari, che in Italia
verrebbero fatti nascere con un parto cesareo.
E poi, oltre ai tanti parti normali (dei quali
in realtá si occupano le sole ostetriche locali) e ai parti complicati (come
quelli podalici e gemellari), ci sono le donne gravide che si ammalano di
altro: malaria, infezioni varie in tutti i possibili organi, minacce di parto
prematuro. Per fortuna per ora non si sono visti casi di grave ipertensione né
nessuna ha avuto bisogno del parto cesareo.
E proprio eventuali parti cesarei e gravidanze
ectopiche mi preoccupano tantissimo. Ne ho fatti vari ma oltre 30 anni fa; sono
operazioni “facili” ma diventano molto difficili se la donna, per infezioni o
precedenti cesarei, ha aderenze nell’addome che distorcono l’anatomia normale e
incollano le anse intestinali all’utero, in un caos difficile da districare. Nelle
3 settimane almeno di assenza di Giorgio, é sicuro che qualche caso del genere
si presenterá, prima o poi; se possibile li manderemo in ambulanza all’Ospedale
di Ondjiva, a 90 minuti a sud-est, l’unico altro ospedale della Regione che
abbia una sala operatoria, ma se la malcapitata fosse in pericolo immediato di
vita dovró decidere se me la sento di provare a operarla.
Per fortuna sia in sala parto, finora, che in
sala operatoria, in futuro, posso contare su ostetriche e infermiere con grande
esperienza, che finora mi hanno aiutato molto, anche nella scelta delle medicine
da prescrivere e dei relativi dosaggi e, in futuro, p. es. su quali fili di
sutura usare per i vari strati da ricostruire nel richiudere l’addome di un
cesareo o di una gravidanza ectopica.
In questi giorni sono inoltre presenti anche
due allieve ostetriche, rispettivamente di Roma e del Napoletano, e anche loro
mi aiuteranno, leggendomi in diretta i passi descritti nei libri di chiurgia
per quelle operazioni.
Il pericolo, per le donne, sta soprattutto nel
fatto che possono esserci complicazioni impreviste durante l’intervento, spesso a causa di quelle maledette aderenze: un
vaso importante tagliato inavvertitamente o un’ansa intestinale forata ; é allora che si vede la differenza con un vero chirurgo: lui/lei sa cosa fare per riparare la complicazione, io no. Speriamo che
la Provvidenza ci aiuti, le donne e me!
Intanto ho saputo che nell’Ospedale
Protestante di Lubango , a 3 ore a nord-ovest da Chiulo, ci sono ben 3
ginecologi: troppi, si annoieranno! Quindi scriveró a quell’Ospedale chiedendo
che 1 di loro, o a turno, vengano a darci una mano qui, come giá fecero nel
2012, quando a Chiulo ci fu un’altra crisi simile.
Intanto sono sempre in ansia e la notte non
riesco piú a dormire in modo continuativo: ostetriche e infermiere possono
chiamarmi col walkie-talkie in qualsiasi momento del giorno e della notte e,
con il loro aiuto, dobbiamo inventarci qualcosa per salvare possibilmente tutt’e
due, mamma e figlio. Speriamo che arrivino i rinforzi dei Protestanti, un po’
il nostro 7º Cavalleggeri. Sempre sperando che torni Giorgio, il nostro inossidabile
70enne, esperto in tutte le branche della chirurgia, incluse ortopedia e
ostetricia-ginecologia.
Il consueto affollamento del Reparto Maternitá
Il momento piú difficile di un parto podalico: la testa tende a restare incastrata!
E allora la grande esperienza (del dr. Giorgio) aiuta davvero.
Devo aggiungere che le due allieve ostetriche
sono molto contente dell’esperienza di 3 settimane che stanno facendo qui: il
Personale locale é gentile e accogliente con loro, stanno vedendo casi anche
sconvolgenti che in Italia non esistono perché si risolve tutto con un parto
cesareo e stanno vedendo anche dei piccoli errori qua e la; per fortuna non
intervengono a correggere le nostre esperte ostetriche ma ci segnalano le cose
che non sembrano ben fatte, ne discutiamo insieme e poi noi medici “stanziali” cercheremo di apportare
le correzioni opportune: quando si entra in un contesto come il nostro bisogna
farlo “in punta di piedi”, con delicatezza e rispetto, non irrompendo come un
elefante in un negozio di vetri di Murano! E queste due giovani si stanno
comportando proprio bene, peccato che vadano via cosí presto.
Un caro saluto a tutti.
Marco
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