sabato 31 marzo 2012

risposta a LV

cara L, Grazie per la mail di risposta all'ultimo post. In 10 "turisti impegnati" in giro per l’Etiopia è un bell’impegno! E dove alloggerete nell’Ospedale di Wolisso? Hanno così tanti posti o simulerete un infarto collettivo per farvi ricoverare? Si, la Direttora di Chiulo è una persona davvero molto valida ma anche con lei ci sono divergenze, in particolare perché non può prendere posizioni nette contro alcune persone che hanno comportamenti inaccettabili: continue assenze ingiustificate, svogliatezza patologica sul lavoro, coma alcoolico in servizio, occupazione abusiva di preziosi alloggi per le infermiere, pascolo di vacche-capre-asini-maiali nel terreno dell'ospedale (per cani-gatti-galline bisogna proprio rassegnarsi) e tanti altri problemi piccoli e grandi. Come sempre, i problemi facili da risolvere sono stati risolti da tempo, quelli difficili, perché si scontrano con mancanza di norme da applicare con rigore o con l’esistenza di norme sociali, tradizionali, non scritte ma ancor più vincolanti di quelle legali, invece restano. Di quelli risolti non ci si ricorda più, quelli che restano sembrano ingigantirsi e per me è ancor più frustrante vedere che gli altri si aspettano che vengano risolti in quattro e quattr’otto e invece si trascinano per mesi o anni. Non è per niente facile lavorare quaggiù … i problemi apparentemente insolubili compaiono nei campi e con i tempi dove meno te li aspetti. E non c’è la possibilità di dedicarci abbastanza tempo, per trovare una soluzione percorribile, per via legale o tradizionale, perché intanto ci si deve fare in quattro e in otto per risolvere altri problemi concreti: riparare i continui guasti delle auto e delle apparecchiature sanitarie senza riuscire a trovare tutti i pezzi di ricambio necessari, cercare di non far mancare combustibile, alimenti e farmaci all’ospedale senza riuscirci sempre, tappare i buchi nell’organico per le continue assenze (per malattie del personale e dei loro parenti, per funerali nella famiglia estesa -e qui le famiglie sono MOLTO estese!-, per prelevare i soldi dello stipendio nella capitale, distante oltre 2 ore di auto, per seguire lì o in città ancor più distanti, estenuanti e tortuose pratiche burocratiche necessarie per la pensione, l’avanzamento di carriera, il riconoscimento del servizio militare, l’iscrizione di figli e altri giovani parenti alle scuole superiori o all’università; per poi spesso trovare che il necessario collegamento internet non funziona o che il funzionario preposto non c’è e torna chissà quando … insomma un incubo! E anche la Direttora qualche volta si assenta, per gli stessi motivi personali o famigliari. Bè, divertitevi in Etiopia … li sono più poveri e altrettanto disorganizzati di qui, ma forse la Polizia è meno arcigna. Grazie della mail e ciao, Marco

domenica 25 marzo 2012

piogge e tubercolosi

Carissimi, qui nel Kunene la stragrande maggioranza della popolazione è ancora dedita all’agricoltura, fatta ancora con la zappa e tutt’al più con l’aratro tirato da buoi. E l’agricoltura dipende dalle piogge, non essendoci sistemi d’irrigazione. Ma quest’anno le piccole piogge, a ottobre e novembre, quando si pianta, non sono state seguite dalle consuete piogge modeste e irregolari ma comunque necessarie: le piogge sono cessate del tutto, i germogli si sono seccati e ora sono si arrivate le grandi piogge ma è ormai troppo tardi per piantare di nuovo … per metà aprile finiranno anche loro e poi sarà cielo sereno e sole a picco per mesi. Così si prospetta una carestia e c’è già qualche paziente che chiede di non essere dimesso perché a casa hanno esaurito il raccolto dell’anno scorso, mentre qui polenta e fagioli finora non li abbiamo fatti mancare (ci ho messo 700 dollari anche io! chissà se l’ospedale potrà restituirmeli?). E molti pazienti con la Tubercolosi, che da qualche settimana sono seguiti da me, hanno un insieme di segni e di sintomi che potrebbero essere dovuti al beri-beri, malattia da carenza di Vitamina B1, in Italia ovviamente sconosciuta. Vedremo se somministrandogli la vitamina i sintomi miglioreranno … qui le diagnosi si fanno spesso così: si ipotizza che il malato abbia una particolare malattia, poi se la cura funziona allora era proprio quella malattia. Ieri, 24 marzo, era la Giornata Mondiale della Tubercolosi e la direzione Provinciale di Salute il 21 ci ha comunicato che, non avendo soldi per organizzare alcunché nella capitale della Regione, la Giornata sarebbe stata celebrata a Chiulo, dove comunque c’è l’unico tubercolosario della Regione. Così in quattro e quattr’otto i giardini sono stati ripuliti, le pozze d’acqua asciugate, buoi-maiali-asini-capre cacciati fuori dall’Ospedale, i reparti lavati da cima a fondo e perfino è stato arrangiato un pranzo a base di pollo e patate fritte ma per i soli rappresentanti delle varie istituzioni. Sotto il grande albero che c’è all’ingresso dell’ospedale sono state disposte sedie, panche e un tavolinetto, la TV angolana ha piazzato i suoi treppiedi con telecamere, la Direttora Regionale della Salute Pubblica ha fatto un discorso, poi ne ho dovuto fare uno io, in italo-portoghese, temo, poi abbiamo visitato la tisiologia. Lì ho presentato alla Direttora Regionale una paziente che viene addirittura da Luanda, 1.600 km a nord di qui, mentre un’altra, che viene da Namibe, 350 km a ovest, non c’era perché è così migliorata che se ne sta sempre in giro; la signora di Luanda è poi stata intervistata dalla TV (ma ho chiesto alla giovane giornalista che prima chiedesse l’autorizzazione alla paziente, che non era affatto obbligata di farsi conoscere dall’intero Paese). Quindi il pranzo e un’altra intervista, stavolta solo a me nel mio ufficio nella Direzione dell’Ospedale. Tutto questo mio protagonismo non è dovuto ad un improvviso raptus megalomanico ma al fatto che la Dr.a Judite, la nostra ottima Direttora, è andata a Lubango, 250 km a ovest, e quindi io dovevo farne le veci, sennò è lei che se la sa cavare benissimo anche con conviti, discorsi e interviste. Pare che finalmente ci sia una buona notizia proprio sulla Tubercolosi: da agosto il Programma Nazionale per la Lotta alla Tubercolosi invia in tutta l’Angola quantità insignificanti di anti-tubercolari; qui a Chiulo abbiamo resistito un po’ con l’aiuto del Cuamm e tassandoci noi medici ma i malati sono 400 ogni anno, con un costo complessivo insostenibile per noi e quindi già a dicembre avevo scritto al Municipio (che corrisponde alla nostra Provincia) chiedendo di provvedere loro, coi 2 milioni di dollari che annualmente ricevono per il solo settore sanitario, ad acquistare i farmaci per tutta la loro popolazione … ma allora non c’era stata risposta. Ora, però, è cambiato il capo del Settore Salute: il sig. Luis Salvador è un infermiere decisamente sovrappeso ma con un cervello pensante: in mezz’ora di colloquio ci siamo messi d’accordo, io ho scritto una nuova lettera con la stima di quanto ci vorrà per trattare 160 malati per 3 mesi e lui pare l’abbia fatta accettare dall’Amministratore Municipale (praticamente il Prefetto: qui non c’è il Presidente, eletto, come in Italia). Ora ci vorrà del tempo: richiesta preventivi, scelta del fornitore, acquisto e trasporto, ma insomma intanto tiriamo avanti coi farmaci nel frattempo procurati nuovamente dal Cuamm … col rischio che, spargendosi la voce che qui a Chiulo gli anti-tubercolari ci sono, verremo presto subissati da ondata di tubercolotici alla disperazione provenienti da tutta la Regione e oltre! Cari saluti a tutti … e fatevi vivi! Marco

domenica 4 marzo 2012

una settimana impegnativa


Finalmente una domenica di riposo, senza particolari questioni urgenti da affrontare.
Oddio, ci sono tante cose da fare che mi aspettano nei prossimi giorni e oggi ho approfittato della relativa calma per pianificarle e prepararle.
Nei giorni scorsi ho già avuto l’incontro col nuovo capo-laboratorista sulle apparecchiature e i reagenti di laboratorio da acquistare per rilanciare quel servizio. Ma già domattina abbiamo fissato un incontro con l’èquipe della Salute Pubblica (vaccinazioni, individuazione bambini denutriti e persone HIV+, consultorio ostetrico, distribuzione zanzariere impregnate di insetticida, tutte attività effettuate sia nell’Ospedale che, 3 volte per settimana, in 14 altre località del vastissimo Comune di Mucope, quello dove si trova Chiulo) per presentar loro la dr.a Laura, la nuova medica del Cuamm che coordinerà queste attività in tutta la Provincia, e per presentare a Laura l’èquipe, le sue attività e i suoi problemi, che non sono pochi, sia quantitativi (irregolarità nelle uscite, frequenti assenze dei singoli infermieri e conseguente sospensione della relativa attività di cui l’assente si occupava), sia qualitativi (insufficiente educazione sanitaria verso i casi individuati, p. es. donne HIV+, madri dei denutriti, e mancata distribuzione di alcuni farmaci: antimalarici e ferro alle gravide, Vitamina A a bambini e puerpere).
Nei giorni successivi dovrò organizzare incontri con l’èquipe delle statistiche per avere statistiche più complete e qualitativamente migliori; poi con l’ambulatorio infermieristico per arrivare a scrivere diagnosi corrette nei registri (e sui fogli dei singoli pazienti) in modo che poi l’èquipe statistica possa finalmente raccogliere dati epidemiologici (oggi non sappiamo quanti casi di malaria o diarrea o polmonite ecc. curiamo ogni anno, né come ricoverati né come pazienti ambulatoriali; né quindi sappiamo quali sono le 10 o 20 principali cause di malattia, messe in ordine di numerosità, trattate in questo Ospedale … ma i Governativi sono messi peggio: quello delle statistiche sanitarie è un problema generale in un ambiente nel quale quei dati, quei numeri, praticamente non hanno significato).
Altro incontro sarà con l’èquipe che si occupa della gestione dei farmaci: molto è già stato fatto sul controllo dell’entrata e uscita dei farmaci ma resta ancora da correggere qualche errore e completare il processo, p. es. dando a tutte le entrate dei farmaci un valore monetario anche se sono donazioni, per sapere quanto consuma annualmente l’ospedale e quanti soldi dovrebbe procurarsi se l’uno o l’altro dei donatori si facesse indietro.
Altro incontro, sempre sui farmaci, è invece conseguenza del lavoro della prima èquipe, e coinvolge anche medici, ambulatorio infermieristico e in pratica tutti gli infermieri che prescrivono farmaci: quelli dei settori TBC-lebbra, AIDS, consultorio ostetrico; c’è da stimare il fabbisogno annuale di farmaci e materiali di consumo, per dare la possibilità all’Ospedale di programmarne l’acquisto trimestralmente o semestralmente, chiedendo ai vari finanziatori di farsi carico di parte del fabbisogno complessivo in base alle loro specificità: c’è chi si occupa dell’AIDS e sue malattie opportunistiche, chi della salute materno-infantile, chi non vuole comprare farmaci ma è disponibile ad acquistare materiale sanitario e di laboratorio e attrezzature ecc. … un puzzle complesso che si può completare con successo solo se si ha nero su bianco il quadro complessivo. Finora questo lavoro l’ho fatto io, e prima di me altri medici del Cuamm, ma la Direzione dell’Ospedale deve appropriarsene perchè è un’attività troppo importante, strategica, per lasciarla esclusivamente nelle mani di stranieri.
Il problema, con questi incontri interni all’ospedale, ma anche di quelli al di fuori, è che spesso mancano personaggi-chiave per un motivo o per l’altro: altre riunioni altrove, funerali, parenti ricoverati qui o altrove da assistere, esami scolastici, necessità di prelevare i soldi dalla lontana banca, pratiche burocratiche da districare ecc., per cui è spesso necessario fissarli per nuove date, perdendo così giorni e settimane.
Dovrò anche andare a Xangongo, capoluogo della nostra Provincia di Ombadja, a parlare col Responsabile della Ripartizione della Salute per ribadire 1) la necessità di un appoggio concreto al nostro Ospedale (abbiamo chiesto 50.000 $/trimestre) e 2) la nostra richiesta di essere consultati quando si fa la programmazione delle attività e spese sanitarie, perchè le nostre conoscenze e la nostra esperienza, come Ospedale e come Cuamm, potranno essere molto utili anche alla Provincia, alla quale il Governo dà molti soldi ma che non ha esperienza di programmazione … e si vede.
A Xangongo dovrò anche incontrare il Presidente della Provincia, per consegnargli l’invito del Vescovo a partecipare alla prima riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale di Chiulo, fissata per il 29 marzo nell’Episcopato; dovrò spiegargli perché il Vescovo si è deciso a istituire un CdA, quali vantaggi si aspetta, quali sono i compiti dei suoi membri, tra i quali anche lui è stato nominato.
E la stessa cosa dovrò fare con tutti gli altri membri che ancora non ne sono al corrente: Direttore Regionale della Salute, un Vice-Governatore Regionale in carica e uno in pensione, tutti da raggiungere a Ondjiva, capoluogo della Regione.
Ma col dr. Eleuterio Hivilikwa, Direttore Regionale della Salute, dovrò anche parlare della nostra Scuola Infermiere, alla quale manca ancora qualche insegnante, e dell’inaccettabilmente prolungata mancanza di farmaci anti-tubercolari, che dovevano essere inviati dallo specifico Programma Nazionale, e della proposta che abbiamo pensato per affrontare questa emergenza: calcolare storicamente quanti malati hanno le 6 Province del Kunene, calcolare il conseguente fabbisogno semestrale di antitubercolari, chiedere il preventivo del loro costo suddiviso per Provincia, chiedere al Governatore di ordinare ai vari Presidenti di Provincia di acquistare i farmaci separatamente, ognuno per i propri malati, ma dallo stesso fornitore, in modo da organizzare un trasporto unico e una ripresa di trattamento unica in tutta la Regione, per scongiurare migrazioni di pazienti ormai alla disperazione, visto che questa assenza di farmaci si trascina da agosto!
Un’altra questione da affrontare a Xangongo è lo scottante problema dei carcerati del Penitenziario di Peu-Peu, ad appena 7 Km dal capoluogo. Il nostro è l’unico ospedale della Regione che li accetta quando si ammalano: anche l’Ospedale di Xangongo, come l’Ospedale Regionale di Ondjiva, quando ne ricevono qualcuno si limitano a prescrivergli una cura e non li ricoverano, qualsiasi siano le loro condizioni. Così le Guardie Carcerarie quelli gravi sono costretti a portarli da noi, che ci siamo organizzati mettendo le sbarre alle finestre di uno stanzone del Reparto Uomini (sennò la notte li ammanettavano ai letti). Ma data la gravità delle loro condizioni, dato che quasi tutti hanno la TBC e/o l’AIDS (pochi hanno ferite da curare, ipertensione, insufficienza cardiaca, asma, polmonite … insomma le altre comuni malattie degli adulti) questi poveri carcerati si stanno accumulando e tra i loro letti, messi di dritto e di traverso per farcene entrare di più, c’è appena lo spazio per entrare di lato a visitarli; e quelli con l’AIDS che ancora non hanno la TBC finiscono col prendersi anche quest’ultima, perché devono convivere con i tubercolotici.
Insomma un bel po’ di attività, più che altro di organizzazione e di relazioni interpersonali, che mi costringeranno a confrontarmi con persone del tutto diverse, da Patricio, il povero poliomielitico che partecipa alla gestione dei farmaci perché capisce qualcosa di computer (e perché bisogna pur aiutarlo, essendo solo e ridotto a camminare con le mani, seduto per terra, quando scende dalla sua vetusta tricicletta con pedali a mano), ai Vice-Governatori e al Presidente di Provincia, gente di potere, nominati dal Presidente della Repubblica in un Paese che per ora è solo teoricamente multipartitico.
Non ci sarà da annoiarsi, tanto più che manca la Direttora dell’Ospedale, in questi giorni in Italia per una serie d’incontri e conferenze organizzate dal Cuamm e da alcuni suoi Gruppi d’appoggio: è lei che di solito si fa carico degli incontri istituzionali, nei quali è molto abile, conoscendo l’organizzazione del potere in Angola, i modi giusti per proporre certe questioni, senza che l’Altro se le senta “imporre”. Una bella responsabilità per me, straniero e quindi ignaro di troppi meccanismi, regole, rapporti ed equilibri locali. Speriamo bene e che gli Altri che incontrerò siano tolleranti verso la mia ignoranza! Fortuna che di solito verrà anche la dr.a Laura, che ha sposato un angolano, il portoghese lo sa piuttosto bene e quindi mi aiuterà a spiegarmi il meglio possibile.
A presto.
Marco