Finalmente una domenica di riposo, senza particolari
questioni urgenti da affrontare.
Oddio, ci sono tante cose da fare che mi aspettano nei
prossimi giorni e oggi ho approfittato della relativa calma per pianificarle e
prepararle.
Nei giorni scorsi ho già avuto l’incontro col nuovo
capo-laboratorista sulle apparecchiature e i reagenti di laboratorio da
acquistare per rilanciare quel servizio. Ma già domattina abbiamo fissato un
incontro con l’èquipe della Salute Pubblica (vaccinazioni, individuazione bambini
denutriti e persone HIV+, consultorio ostetrico, distribuzione zanzariere
impregnate di insetticida, tutte attività effettuate sia nell’Ospedale che, 3
volte per settimana, in 14 altre località del vastissimo Comune di Mucope,
quello dove si trova Chiulo) per presentar loro la dr.a Laura, la nuova medica
del Cuamm che coordinerà queste attività in tutta la Provincia, e per
presentare a Laura l’èquipe, le sue attività e i suoi problemi, che non sono
pochi, sia quantitativi (irregolarità nelle uscite, frequenti assenze dei
singoli infermieri e conseguente sospensione della relativa attività di cui
l’assente si occupava), sia qualitativi (insufficiente educazione sanitaria
verso i casi individuati, p. es. donne HIV+, madri dei denutriti, e mancata distribuzione
di alcuni farmaci: antimalarici e ferro alle gravide, Vitamina A a bambini e
puerpere).
Nei giorni successivi dovrò organizzare incontri con
l’èquipe delle statistiche per avere statistiche più complete e
qualitativamente migliori; poi con l’ambulatorio infermieristico per arrivare a
scrivere diagnosi corrette nei registri (e sui fogli dei singoli pazienti) in
modo che poi l’èquipe statistica possa finalmente raccogliere dati
epidemiologici (oggi non sappiamo quanti casi di malaria o diarrea o polmonite
ecc. curiamo ogni anno, né come ricoverati né come pazienti ambulatoriali; né
quindi sappiamo quali sono le 10 o 20 principali cause di malattia, messe in
ordine di numerosità, trattate in questo Ospedale … ma i Governativi sono messi
peggio: quello delle statistiche sanitarie è un problema generale in un
ambiente nel quale quei dati, quei numeri, praticamente non hanno significato).
Altro incontro sarà con l’èquipe che si occupa della
gestione dei farmaci: molto è già stato fatto sul controllo dell’entrata e
uscita dei farmaci ma resta ancora da correggere qualche errore e completare il
processo, p. es. dando a tutte le entrate dei farmaci un valore monetario anche
se sono donazioni, per sapere quanto consuma annualmente l’ospedale e quanti soldi
dovrebbe procurarsi se l’uno o l’altro dei donatori si facesse indietro.
Altro incontro, sempre sui farmaci, è invece conseguenza del
lavoro della prima èquipe, e coinvolge anche medici, ambulatorio
infermieristico e in pratica tutti gli infermieri che prescrivono farmaci:
quelli dei settori TBC-lebbra, AIDS, consultorio ostetrico; c’è da stimare il
fabbisogno annuale di farmaci e materiali di consumo, per dare la possibilità
all’Ospedale di programmarne l’acquisto trimestralmente o semestralmente, chiedendo
ai vari finanziatori di farsi carico di parte del fabbisogno complessivo in
base alle loro specificità: c’è chi si occupa dell’AIDS e sue malattie
opportunistiche, chi della salute materno-infantile, chi non vuole comprare
farmaci ma è disponibile ad acquistare materiale sanitario e di laboratorio e
attrezzature ecc. … un puzzle complesso che si può completare con successo solo
se si ha nero su bianco il quadro complessivo. Finora questo lavoro l’ho fatto
io, e prima di me altri medici del Cuamm, ma la Direzione dell’Ospedale deve
appropriarsene perchè è un’attività troppo importante, strategica, per
lasciarla esclusivamente nelle mani di stranieri.
Il problema, con questi incontri interni all’ospedale, ma
anche di quelli al di fuori, è che spesso mancano personaggi-chiave per un
motivo o per l’altro: altre riunioni altrove, funerali, parenti ricoverati qui
o altrove da assistere, esami scolastici, necessità di prelevare i soldi dalla lontana
banca, pratiche burocratiche da districare ecc., per cui è spesso necessario
fissarli per nuove date, perdendo così giorni e settimane.
Dovrò anche andare a Xangongo, capoluogo della nostra Provincia
di Ombadja, a parlare col Responsabile della Ripartizione della Salute per
ribadire 1) la necessità di un appoggio concreto al nostro Ospedale (abbiamo
chiesto 50.000 $/trimestre) e 2) la nostra richiesta di essere consultati
quando si fa la programmazione delle attività e spese sanitarie, perchè le
nostre conoscenze e la nostra esperienza, come Ospedale e come Cuamm, potranno
essere molto utili anche alla Provincia, alla quale il Governo dà molti soldi
ma che non ha esperienza di programmazione … e si vede.
A Xangongo dovrò anche incontrare il Presidente della
Provincia, per consegnargli l’invito del Vescovo a partecipare alla prima
riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale di Chiulo, fissata per
il 29 marzo nell’Episcopato; dovrò spiegargli perché il Vescovo si è deciso a
istituire un CdA, quali vantaggi si aspetta, quali sono i compiti dei suoi
membri, tra i quali anche lui è stato nominato.
E la stessa cosa dovrò fare con tutti gli altri membri che
ancora non ne sono al corrente: Direttore Regionale della Salute, un
Vice-Governatore Regionale in carica e uno in pensione, tutti da raggiungere a
Ondjiva, capoluogo della Regione.
Ma col dr. Eleuterio Hivilikwa, Direttore Regionale della Salute,
dovrò anche parlare della nostra Scuola Infermiere, alla quale manca ancora
qualche insegnante, e dell’inaccettabilmente prolungata mancanza di farmaci
anti-tubercolari, che dovevano essere inviati dallo specifico Programma
Nazionale, e della proposta che abbiamo pensato per affrontare questa
emergenza: calcolare storicamente quanti malati hanno le 6 Province del Kunene,
calcolare il conseguente fabbisogno semestrale di antitubercolari, chiedere il
preventivo del loro costo suddiviso per Provincia, chiedere al Governatore di
ordinare ai vari Presidenti di Provincia di acquistare i farmaci separatamente,
ognuno per i propri malati, ma dallo stesso fornitore, in modo da organizzare
un trasporto unico e una ripresa di trattamento unica in tutta la Regione, per
scongiurare migrazioni di pazienti ormai alla disperazione, visto che questa
assenza di farmaci si trascina da agosto!
Un’altra questione da affrontare a Xangongo è lo scottante
problema dei carcerati del Penitenziario di Peu-Peu, ad appena 7 Km dal capoluogo.
Il nostro è l’unico ospedale della Regione che li accetta quando si ammalano:
anche l’Ospedale di Xangongo, come l’Ospedale Regionale di Ondjiva, quando ne
ricevono qualcuno si limitano a prescrivergli una cura e non li ricoverano,
qualsiasi siano le loro condizioni. Così le Guardie Carcerarie quelli gravi
sono costretti a portarli da noi, che ci siamo organizzati mettendo le sbarre
alle finestre di uno stanzone del Reparto Uomini (sennò la notte li
ammanettavano ai letti). Ma data la gravità delle loro condizioni, dato che
quasi tutti hanno la TBC e/o l’AIDS (pochi hanno ferite da curare, ipertensione,
insufficienza cardiaca, asma, polmonite … insomma le altre comuni malattie
degli adulti) questi poveri carcerati si stanno accumulando e tra i loro letti,
messi di dritto e di traverso per farcene entrare di più, c’è appena lo spazio
per entrare di lato a visitarli; e quelli con l’AIDS che ancora non hanno la
TBC finiscono col prendersi anche quest’ultima, perché devono convivere con i
tubercolotici.
Insomma un bel po’ di attività, più che altro di
organizzazione e di relazioni interpersonali, che mi costringeranno a
confrontarmi con persone del tutto diverse, da Patricio, il povero
poliomielitico che partecipa alla gestione dei farmaci perché capisce qualcosa
di computer (e perché bisogna pur aiutarlo, essendo solo e ridotto a camminare
con le mani, seduto per terra, quando scende dalla sua vetusta tricicletta con
pedali a mano), ai Vice-Governatori e al Presidente di Provincia, gente di
potere, nominati dal Presidente della Repubblica in un Paese che per ora è solo
teoricamente multipartitico.
Non ci sarà da annoiarsi, tanto più che manca la Direttora
dell’Ospedale, in questi giorni in Italia per una serie d’incontri e conferenze
organizzate dal Cuamm e da alcuni suoi Gruppi d’appoggio: è lei che di solito
si fa carico degli incontri istituzionali, nei quali è molto abile, conoscendo
l’organizzazione del potere in Angola, i modi giusti per proporre certe
questioni, senza che l’Altro se le senta “imporre”. Una bella responsabilità
per me, straniero e quindi ignaro di troppi meccanismi, regole, rapporti ed
equilibri locali. Speriamo bene e che gli Altri che incontrerò siano tolleranti
verso la mia ignoranza! Fortuna che di solito verrà anche la dr.a Laura, che ha
sposato un angolano, il portoghese lo sa piuttosto bene e quindi mi aiuterà a
spiegarmi il meglio possibile.
A presto.
Marco
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