domenica 25 marzo 2012

piogge e tubercolosi

Carissimi, qui nel Kunene la stragrande maggioranza della popolazione è ancora dedita all’agricoltura, fatta ancora con la zappa e tutt’al più con l’aratro tirato da buoi. E l’agricoltura dipende dalle piogge, non essendoci sistemi d’irrigazione. Ma quest’anno le piccole piogge, a ottobre e novembre, quando si pianta, non sono state seguite dalle consuete piogge modeste e irregolari ma comunque necessarie: le piogge sono cessate del tutto, i germogli si sono seccati e ora sono si arrivate le grandi piogge ma è ormai troppo tardi per piantare di nuovo … per metà aprile finiranno anche loro e poi sarà cielo sereno e sole a picco per mesi. Così si prospetta una carestia e c’è già qualche paziente che chiede di non essere dimesso perché a casa hanno esaurito il raccolto dell’anno scorso, mentre qui polenta e fagioli finora non li abbiamo fatti mancare (ci ho messo 700 dollari anche io! chissà se l’ospedale potrà restituirmeli?). E molti pazienti con la Tubercolosi, che da qualche settimana sono seguiti da me, hanno un insieme di segni e di sintomi che potrebbero essere dovuti al beri-beri, malattia da carenza di Vitamina B1, in Italia ovviamente sconosciuta. Vedremo se somministrandogli la vitamina i sintomi miglioreranno … qui le diagnosi si fanno spesso così: si ipotizza che il malato abbia una particolare malattia, poi se la cura funziona allora era proprio quella malattia. Ieri, 24 marzo, era la Giornata Mondiale della Tubercolosi e la direzione Provinciale di Salute il 21 ci ha comunicato che, non avendo soldi per organizzare alcunché nella capitale della Regione, la Giornata sarebbe stata celebrata a Chiulo, dove comunque c’è l’unico tubercolosario della Regione. Così in quattro e quattr’otto i giardini sono stati ripuliti, le pozze d’acqua asciugate, buoi-maiali-asini-capre cacciati fuori dall’Ospedale, i reparti lavati da cima a fondo e perfino è stato arrangiato un pranzo a base di pollo e patate fritte ma per i soli rappresentanti delle varie istituzioni. Sotto il grande albero che c’è all’ingresso dell’ospedale sono state disposte sedie, panche e un tavolinetto, la TV angolana ha piazzato i suoi treppiedi con telecamere, la Direttora Regionale della Salute Pubblica ha fatto un discorso, poi ne ho dovuto fare uno io, in italo-portoghese, temo, poi abbiamo visitato la tisiologia. Lì ho presentato alla Direttora Regionale una paziente che viene addirittura da Luanda, 1.600 km a nord di qui, mentre un’altra, che viene da Namibe, 350 km a ovest, non c’era perché è così migliorata che se ne sta sempre in giro; la signora di Luanda è poi stata intervistata dalla TV (ma ho chiesto alla giovane giornalista che prima chiedesse l’autorizzazione alla paziente, che non era affatto obbligata di farsi conoscere dall’intero Paese). Quindi il pranzo e un’altra intervista, stavolta solo a me nel mio ufficio nella Direzione dell’Ospedale. Tutto questo mio protagonismo non è dovuto ad un improvviso raptus megalomanico ma al fatto che la Dr.a Judite, la nostra ottima Direttora, è andata a Lubango, 250 km a ovest, e quindi io dovevo farne le veci, sennò è lei che se la sa cavare benissimo anche con conviti, discorsi e interviste. Pare che finalmente ci sia una buona notizia proprio sulla Tubercolosi: da agosto il Programma Nazionale per la Lotta alla Tubercolosi invia in tutta l’Angola quantità insignificanti di anti-tubercolari; qui a Chiulo abbiamo resistito un po’ con l’aiuto del Cuamm e tassandoci noi medici ma i malati sono 400 ogni anno, con un costo complessivo insostenibile per noi e quindi già a dicembre avevo scritto al Municipio (che corrisponde alla nostra Provincia) chiedendo di provvedere loro, coi 2 milioni di dollari che annualmente ricevono per il solo settore sanitario, ad acquistare i farmaci per tutta la loro popolazione … ma allora non c’era stata risposta. Ora, però, è cambiato il capo del Settore Salute: il sig. Luis Salvador è un infermiere decisamente sovrappeso ma con un cervello pensante: in mezz’ora di colloquio ci siamo messi d’accordo, io ho scritto una nuova lettera con la stima di quanto ci vorrà per trattare 160 malati per 3 mesi e lui pare l’abbia fatta accettare dall’Amministratore Municipale (praticamente il Prefetto: qui non c’è il Presidente, eletto, come in Italia). Ora ci vorrà del tempo: richiesta preventivi, scelta del fornitore, acquisto e trasporto, ma insomma intanto tiriamo avanti coi farmaci nel frattempo procurati nuovamente dal Cuamm … col rischio che, spargendosi la voce che qui a Chiulo gli anti-tubercolari ci sono, verremo presto subissati da ondata di tubercolotici alla disperazione provenienti da tutta la Regione e oltre! Cari saluti a tutti … e fatevi vivi! Marco

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